LA CERIMONIA REIJU NEL REIKI
Nel Reiki tradizionale Giapponese, Reiju è una tecnica usata dagli insegnanti di Reiki (Shimpiden) e dagli insegnanti assistenti (Shihan) per risvegliare il flusso dormiente di energia nel corpo del ricevente. Questo ed altro è ciò che rende il Reiki diverso dagli altri metodi di guarigione spirituale.
Si pensa che Mikao Usui abbia sviluppato il sistema Reiki nei primi anni del 1900 anche in base alle esigenze dei suoi studenti. Inizialmente, iniziava i suoi insegnamenti Reiki sedendosi di fronte a uno studente e lasciava semplicemente che si verificasse una condivisione energetica. Lo scopo era quello di supportare uno studente Reiki nel ricordare il suo vero Sé. Perché ricordare chi siamo potrebbe essere considerato lo scopo più profondo del sistema Reiki. E Mikao Usui poteva vedere le difficoltà che gli studenti avevano nel semplice ESSERE con l’energia e di conseguenza creò una serie di strumenti diversi per supportare una varietà di esigenze di apprendimento. Tra cui c’era il Reiju. Reiju consisteva nella pratica originale di sedersi di fronte a uno studente, condividendosi insieme il campo energetico nel quale avveniva uno scambio di informazioni che permetteva il risveglio dello studente. In Giappone, Reiju è il nome dato alla possibilità che un Maestro Reiki può usare per trasmettere ed infondere una connessione a livello energetico con i singoli allievi Reiki. Da quando il Reiki è arrivato in Occidente dal Giappone, il Reiju ha cambiato molti aspetti, compreso il suo nome. In Occidente la sua forma spesso modificata viene conosciuta come armonizzazione, iniziazione o cerimonia, ma sono due cose diverse.
La Comunicazione Energetica
Per comprendere il vero significato del Reiju, diamo un’occhiata ai due kanji che compongono la parola. Nella forma scritta, la parola Reiju è composta da due kanji: Rei (霊), che significa spirito o anima, e Ju (授), che significa dare. Pertanto, Reiju significa “dare l’anima“.
Ma cosa stiamo dando esattamente all’anima?. Bene, stiamo dando all’anima due cose:
- Il permesso di esprimere tutto il suo potenziale
- Energia per svegliarsi e restare svegli
Un Maestro Reiki con esperienza sarà consapevole di questo fenomeno, lavorando con esso in modo conscio durante il corso Reiki. Questo spiega anche la difficoltà che si incontra praticando da soli Reiki mentre quando si è alla presenza del Maestro Reiki tutto sembra più semplice e fluido. Sapendo di questo fenomeno, il Sensei Mikao Usui formulò la formula e il concetto di Reiju: un metodo per trasferire attraverso la connettività energetica tra allievo e Maestro Reiki, il flusso di informazioni e l’accrescimento di energia nel campo del conscio dell’allievo Reiki.
Quindi il Reiju è perciò una comunicazione energetica altamente concentrata tra allievo ed insegnante Reiki. Allievo e Maestro Reiki sono in comunione l’uno con l’altro in un momento di vera connessione, e con il supporto del Reiju diventano energeticamente Uno.
Quindi il Reiju darà all’anima l’energia per svegliarsi dal sonno spirituale. E una volta che l’anima è sveglia, sa come guarirci. Ricordiamo che siamo esseri senza limiti e abbiamo il potere di co-creare la nostra realtà. Ci ricolleghiamo con la parte di noi che è infinita, che non ha sperimentato traumi e che rimane connessa alla Fonte.
Il Reiju è un potente strumento Reiki per insegnanti Reiki, la cui pratica costante li supporta nello sviluppo delle loro abilità personali e per replicare l’abilità del Maestro Reiki Mikao Usui.
L’efficacia del Reiju per il Maestro Reiki e l’Allievo
Ciò che fa Reiju, tuttavia, è aiutare l’individuo a liberarsi di strati di pelle falsa per svelare il Sé Autentico, dove risiede il nostro vero potere. Non crea nulla, ma rivela ciò che è già insito e presente, ma dormiente, se non dimenticato, nella persona umana. È un ricordo e un ritorno a casa alla propria vera natura divina.
Affinché il Reiju sia realmente efficace, vi è bisogno di una partecipazione attiva al rituale sia da parte del Maestro Reiki che dell’allievo.
Lo studente non deve pensare che il Maestro Reiki farà accadere tutto, ne il Maestro Reiki deve pensare che deve solo eseguire il rituale e qualcosa accadrà perché questi pensieri non conducono alla comunicazione energetica ottimale. La responsabilità dell’allievo Reiki è verso se stesso, essere quanto più aperto possibile alla più profonda comprensione che la pratica energetica del Reiki può fornire.
C’è bisogno che vi sia volontà ed intenzionalità verso l’auto-guarigione, invece che aspettare che altri compiano questa guarigione. La responsabilità del Maestro Reiki è di eseguire il Reiju efficacemente. Ciò richiede molta responsabilità ed esperienza di pratica. Il Maestro di Reiki ha bisogno di sviluppare le proprie capacità nel tempo e di rinforzare è saper trasformare il suo Reiki in Energia Spirituale nella sua vita, prima di poter supportare altri nel processo.
Altrimenti, l’esecuzione della pratica Reiki del Reiju sarebbe superficiale; un guscio esteriore senza alcun centro.
L’essenza del Reiju
A differenza del processo di Armonizzazione del Reiki occidentale, il Reiju viene praticato regolarmente in Giappone. Tradizionalmente, l’insegnante offriva il Reiju agli studenti ogni volta che si incontravano. In questo modo, lo studente riceve un supporto energetico continuo dall’insegnante in ogni fase dello sviluppo spirituale. Ciò assicura che l’anima rimanga rinvigorita e non si addormenti. Il rituale rimane lo stesso mentre lo studente continua a cambiare ed evolversi. Il Reiju non è un atto magico; esso richiede al Maestro Reiki una chiara profondità di comprensione e di lavoro interiore. Se tramite l’esecuzione di un Reiju un allievo dovesse diventare illuminato magicamente, gli venisse “aperto” un centro energetico, o “ricevesse” un livello particolare di Reiki (queste sono solo alcune delle affermazioni fatte a proposito delle armonizzazioni o iniziazioni Reiki in questi tempi moderni), allora perchè le Scuole Reiki Giapponesi ed in particolare la Usui Reiki Ryôhô Gakkai pratica il Reiju ad ogni singolo incontro tra allievo ed insegnante?
È perché la magia non è la risposta ma lo è, invece, l’impegno alla pratica personale, sia dello studente che del Maestro Reiki.
Il Rituale del Reiju
Non è necessario essere allievi di Reiki per ricevere il Reiju. Personalmente amo eseguire Reiju sui miei allievi/clienti per aiutarli a trovare il loro centro ogni volta che si sentono persi e stanchi. Ricevendo Reiju, possono accedere alle vaste risorse interiori dell’anima per guarire e rafforzarsi nel viaggio della loro vita.
Si ritiene che Mikao Usui sedesse di fronte all’allievo e creasse uno Spazio Energetico ed il Reiju avveniva. Non vi era associato alcun rituale fisico. Probabilmente, Mikao Usui era in grado di fare questo grazie alla sua vita, che aveva consapevolmente incentrato sul focalizzarsi sul continuo sviluppo spirituale. Anche il Maestro Reiki Giapponese Eguchi era noto per lavorare in questo modo.
Secondo praticanti Tendai, vi è un forte collegamento tra l’esecuzione della pratica chiamata Go Shimbô ed il rituale fisico di Reiju.
Go Shimbô viene praticato nel Mikkyô (il Tendai esoterico) ed è conosciuto come “Dharma per proteggere il corpo”.
Durante il Reiju fisico, nel Reiki lo studente siede in meditazione, mentre il Maestro Reiki esegue un preciso schema di movimenti intorno a lui o lei.
Per quanto riguarda il Reiju non fisico, nel Reiki non vengono usati né Shirushi (simboli Reiki) né Jumon ed il Reiju non “armonizza” lo studente né al Reiki né ai simboli, come a volte viene creduto in Occidente.
Inoltre, non vi è alcuna differenza nel Reiju, quando praticato su allievi di vari livelli Reiki, come si è invece sviluppato per le armonizzazioni Occidentali. Ciò è perché ogni Reiju supporta lo studente per ripulire l’energia stagnante e ad approfondire la comprensione del lavoro energetico. Perciò, più spesso si riceve Reiju, più profondamente si può entrare nel sistema Reiki.
Lasciare andare anche il Rito
Da antichi rituali in culture remote a tradizioni quotidiane come le storie della buonanotte, ogni essere vivente sul nostro pianeta usa il rituale come un modo per creare connessioni significative. Il rituale utilizza il simbolismo come linguaggio nativo della mente, incoraggiando una comprensione esperienziale che rimane. Quindi è facile innamorarsi di un rituale Reiki, e lasciare che solo esso guidi l’intero processo. L’incapacità di lavorare senza rituale è puro attaccamento e l’attaccamento ci distrae dal lavoro interiore. Quando una persona comincia, coscientemente, ad eliminare il rituale dalla propria vita, questa azione ha una risonanza in tutti gli aspetti dell’esistenza, aprendo porte che non si erano viste e sentite prima. Ma fare ciò prematuramente è come saltare giù dal treno prima di arrivare alla stazione.
Cosa ottengo dal Reiju
Durante il Reiju non si riceve nulla. Il Reiju offre, ad allievi e a Maestri di Reiki, l’opportunità di risvegliarsi a ciò che già esiste dentro, in profondità. È sviluppare qualità che sono già presenti, scoprirle, non crearle.
La Benedizione Spirituale del Reiju siete, infatti, Voi.
Voi siete la forza della natura, la bellezza dell’innocenza e la saggezza dei tempi. E’ vostra esclusiva responsabilità non solo conoscere ciò, ma essere ciò. Attraverso la originalità del metodo Reiki, tutto diventa possibile.