MEDITAZIONE
LO SCOPO DELLA MEDITAZIONE
In Oriente lo scopo della meditazione viene variamente definito “risveglio“, “liberazione“, “illuminazione“, “satori“, “samadhi“, “moksa“, “nirvana“. Tutti questi termini indicano che, di solito, ci troviamo in uno stato di limitazione, di condizionamento, di ignoranza, di offuscamento e di dipendenza da cui dobbiamo uscire, se vogliamo attingere a una coscienza più vasta e a una libertà più piena. Il percorso per giungere a questa meta comporta vari stadi e varie pratiche, ma utilizza comunque la meditazione nella sua fase determinante.
Nello Yoga, per esempio, abbiamo Otto tappe: le prime due (yama e niyama) riguardano le qualità morali, la terza (asana) indica le posizioni da assumere, la quarta (pranayama) si occupa della respirazione, la quinta (pratyahara) consiste nella ritrazione sensoriale, la sesta (dharana) comporta la focalizzazione dell’attenzione, la settima (dhyana) rappresenta la meditazione vera e propria, e l’ultima è il samadhi, l’unione con l’oggetto della contemplazione (per una visione più completa dello yoga si rimanda alla sezione apposita nel sito).
Anche nel Buddhismo il sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza (dukkha) prevede Otto tappe: la retta comprensione, il retto pensiero, la retta parola, la retta azione, la retta condotta di vita, il retto sforzo, la retta consapevolezza e la retta meditazione (jhana = dhyana).
Visti questi due elenchi, non bisogna pensare che, per dedicarsi alla meditazione, ci si debba trasformare in monaci o santi. In alcune tradizioni, essa viene associata a ideali ascetici, che tuttavia appaiono storicamente e socialmente superati, essendo il frutto di epoche e di culture passate. La meditazione può essere utile in ogni tempo e in ogni società, e non richiede sterili rinunce preventive.
Sarà poi la meditazione stessa a suggerirei il modo in cui modificare la nostra vita. Perché è dalla meditazione che nasce la saggezza, e tale saggezza non deve solo applicarsi ai fini ultimi, ma anche ai piccoli e grandi casi della vita.
Noi crediamo che la meditazione sia una pratica perfettamente compatibile con la vita moderna, la quale può apportare una dimensione spirituale nuova, perché consiste essenzialmente in un insieme di tecniche per il recupero del senso dell’essere, per lo sviluppo della consapevolezza e per la ricerca dell’esperienza della trascendenza.
Se ci sediamo in meditazione, abbiamo certo in animo qualche obiettivo, che non deve essere solo la soluzione dei massimi problemi esistenziali. Talvolta abbiamo bisogno di un momento di pace e di raccoglimento. Ma il soddisfacimento di questo bisogno e le condizioni che ne seguono, un diverso atteggiamento mentale, una visione più chiara dei problemi, un maggiore distacco, una migliore intuizione, rappresentano già una piccola illuminazione.
Non esiste solo il grande e mirabolante potere di capire e cambiare tutto in un colpo solo, ma anche il piccolo potere di capire e cambiare qualcosa nella propria vita, giorno dopo giorno.
E questa è la funzione della meditazione quotidiana.