EDUCAZIONE ALIMENTARE
LA QUALITÀ E LA QUANTITÀ DEL CIBO
È importante mangiare genuino: questa consapevolezza si sta diffondendo per forza di cose.
Gli alimenti hanno raggiunto un tale livello di manipolazione che a volte risulta difficile riconoscerne le caratteristiche organolettiche (odore, sapore, colore e simili). Anche il modo di lavorare la terra influisce sulla qualità dei prodotti e non dobbiamo stupirci se le mele non hanno più profumo, i pomodori non sanno di niente, le coste hanno forme mastodontiche.
Se il cibo che introduciamo quotidianamente è un cibo povero dal punto di vista nutrizionale, anche il nostro corpo ne farà le spese. Le molte sostanze vitali (enzimi, vitamine, sali minerali ecc.) andate perdute in crescite forzate, in processi di raffinazione e conservazione, saranno perse anche per il nostro organismo, le cui difese risultano sempre più compromesse.
Ricordiamo che gli enzimi sono di varia natura e sempre specifici per ogni tipo di alimento.
Sono elaborati e secreti da cellule viventi, raccolte in ghiandole dislocate a diversi livelli del tubo digerente. Si attivano solo in precise condizioni di acidità e temperatura.
L’assimilazione si verifica sopratutto, anche se non solo, nell’ intestino tenue (lungo circa 6 metri), le cui pareti sono rivestite da una mucosa che possiede anche proprietà assorbenti.
È ancora imperante il mito della quantità di ciò che si mangia. E’ ancora presente la paura di non nutrirsi in maniera sufficiente, paura atavica, strascico di periodi passati in cui si è realmente conosciuta l’indigenza. Si mangia molto (si dà molto da mangiare ai bambini), con l’intento dl scongiurare ignote carenze. Ci si ingozza letteralmente (e si tenta di ingozzare i figli) con la presunzione di fortificare le difese del proprio organismo, di essere “più robusti”, come si sol dire.
Purtroppo l’esito di eccessi alimentari sortisce esattamente l’effetto contrario: obesità, scompensi e squilibri di varia natura, malattie degenerative del benessere, quali diabete e ipertensione, sono il retaggio reale. Inoltre le indagini condotte, le conclusioni di molti studi e ricerche non lasciano dubbi: la nostra società è caratterizzata da un’ ipernutrizione (eccesso di nutrizione), che è contemporaneamente “disnutrizione” (denutrizione, malnutrizione).
Come è possibile si dirà. Con tutto quello che spendiamo al supermercato, con le disponibilità alimentari di cui godiamo oggi…
Questa è la grande beffa: abbiamo molto a disposizione fuori della porta di casa, e abbiamo i mezzi per acquistarlo, ma per lo più ci viene proposto un cibo devitalizzato.
Alimenti conservati = vita spenta!
Alimenti raffinati, sterilizzati, inscatolati da mesi = vitamine bruciate, oligoelementi perduti!
Resta la forma dell’alimento, restano, più o meno, i colori, rimane qualcosa del sapore e dell’odore originari.
Irrimediabilmente perdute sono però gran parte della vivacità nutrizionale e l’interezza originarie.